la sintesi del primo atto "Sos machines de tziu Bachis"

lunedì 24 giugno 2013

A san Giovanni di Ghilarza il 22 giugno

Ghilarza fra i tanti novenari campestri annovera San Giovanni, il più piccolo ma, indiscutibilmente, il più accogliente tra loro. La piazzetta della chiesa, un anfiteatro naturale che guarda sul lago, è il posto ideale per cerimonie oltre a quelle religiose, quelle mondane, festaiole e gaudenti. Ed è in questo luogo un po’ misterioso e seducente, dove ricordo, fino a qualche anno fa', prosperava un sorbo che in autunno s'inghirlandava di sorbole, che la nostra compagnia, sabato 22 giugno, è stata chiamata ad esibirsi. La commedia proposta è quella attualmente in repertorio " sos machines de tziu Bakis" l'ultimo lavoro che da oltre mezz' anno a questa parte presentiamo nella nostra piccola tournée. Per chi abbia letto il cartellone pubblicitario o assistito sbadatamente all'esibizione dà per scontato lo svolgersi della vicenda, ma non è così. La rappresentazione teatrale di un opera non è mai uguale all'altra, è fatta di mille piccole cose, varianti anche involontarie che ne alterano l'insieme, dove la bravura dell'interprete sa cogliere ed improvvisare e all'occorrenza arricchirla, ad esempio con una battuta fuori copione, facendola apparire sempre nuova e sorprendendo gli astanti. Questa è una caratteristica del teatro che si rinnova di volta in volta, al contrario del cinema che sotto questo aspetto è statico, ripetitivo quasi monotono. Quando poi, per chi segue le vicissitudini della compagnia, sapendo tutte le traversie che fisiologicamente accompagnano lo svolgersi di circostanze che portano a sostituzioni di ruolo e a qualche piccola correzione di sceneggiatura, osservare il susseguirsi delle scene, è come vedere l'opera per la prima volta. Perché non si è certi di cosa possa accadere in seguito. Ma vediamo di raccontare a grandi linee la rappresentazione di san Giovanni. L'interpretazione di Antonangelo Sanna è stata straordinaria, non c'erano dubbi in proposito, il palcoscenico pare il suo habitat naturale, riesce a districarsi in modo singolare da qualsiasi situazione anche ingarbugliata, con la battuta pronta fuori copione. Altrettanto si può dire di Patrizia Deriu, che spigliata affronta il pubblico a viso aperto, Debora Onida è stata splendida, tranquilla di fronte ai suoi concittadini, e faceva tenerezza il suo parlare in limba da giovane che, come la stragrande maggioranza dei ragazzi, parla generalmente in italiano e la parlata in limba appare deformata in senso buono. Ciò è di stimolo per i giovani a sforzarsi comunque di parlare in limba poiché a loro appartiene l'ultima speranza di non perdere definitivamente il nostro idioma. Anna Ledda, ricca di esperienza, esordiva dopo poche prove in un nuovo ruolo, ma la sua sicurezza e capacità hanno premiato l'interpretazione. Un volto nuovo è quello di Diego Russo, che carico d'entusiasmo, elemento essenziale per chi ama il teatro, ha esordito positivamente, inoltre con la sua parlata del barigadu contribuisce a divulgare le varianti del nostro idioma. Su Antonio Pireddu non si può che lodarne la bravura, è indubbiamente il maestro della compagnia, la sua tranquillità è una sicurezza che infonde anche ai compagni, con la gestualità misurata il tono di voce sempre appropriato. Mario Manconi e Sandro Sias da vecchi marpioni hanno interpretato il loro ruolo con sicurezza. In più Sandro, anche lui esordendo in quel personaggio, ha vivacizzato e colorato la scena. Gioconda Sanna, anche lei veterana della compagnia, riesce comunque a lasciare il segno nonostante il ruolo marginale. Federica Medde con la sua giovanissima età entra prepotentemente in gioco grazie anche ad un ottima parlata in limba. Speriamo che continui in lei l'affetto per il teatro e che magari coinvolga qualche nuova giovane nel meraviglioso mondo dello spettacolo teatrale. Cosa dire di Mario Deiana, che a dispetto delle coincidenze sfavorevoli è riuscito con la correzione di alcune scene a ristabilire equilibrio nella sceneggiatura, anzi rendendola più briosa. Per ultimi ma non meno importanti il ruolo di Marco Putzulu all' audio e alle luci e di Gianfranco Pireddu nell'assistenza alla regia che silenziosamente e con discrezione hanno contribuito alla buona riuscita della rappresentazione.

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